Maldive

Le macule dell'Oceano Indiano

Un paradiso che si chiama Maldive

 

Le Maldive sono una nazione di isole nell’Oceano Indiano. Il Paese è costituito da 1192 isole, le quali terre emerse occupano solo 298 km².
Le isole sono raggruppate in una doppia catena di 26 atolli.
La geografia unica del Paese lascia sempre chiunque senza fiato.
Barriere coralline che offrono colori, una vita sottomarina unica, piccole isole simili a gioielli circondate da sabbie più bianche e dalle acque basse più limpide che si possano immaginare. Solo 200 isole sono abitate. Poche isole selezionate su ciascun atollo sono resort, mentre altre sono usate per l’industria e l’agricoltura.
La bellezza delle Maldive non è solo sopra il livello dell’acqua. Le Maldive ospitano circa il 5% delle barriere coralline del pianeta, accompagnate da un’esplosione di colori conferiti dai coralli morbidi e duri che le formano.
Le barriere coralline ospitano migliaia di specie di pesci. Attirati delle ricche sostanze nutritive trasportate dalle correnti, anche grandi pesci  come mante e squali balena hanno fatto delle Maldive la propria casa e non è  difficile avvisarli come anche gli squali.

Quale Resort scegliere

Per chi ama la cultura o la vita notturna consigliamo Malé, la capitale delle Maldive, che unisce spiagge bellissime alla vita più urbana che si possa trovare nell’arcipelago.

Infatti qui è facile trovare musei, centri d’arte ma anche discoteche, locali notturni e sicuramente una varietà più ampia di alloggi tra cui scegliere.

Per chi sogna di ammirare la barriera corallina, invece, consigliamo Addu Atoll, meta perfetta per coloro che amano il mare e desiderano cimentarsi negli sport acquatici, specialmente nello snorkeling.

Per le coppie e le famiglie o per chiunque desideri tutte le comodità possibili, suggeriamo Lhaviyani Atoll, ricco di resort e hotel di lusso che vi consentirà di godervi un ambiente di totale relax.

Chi è alla ricerca di un’isola incontaminata, invece, dovrà puntare sull’atollo Vaavu, selvaggio quanto basta per cercare un po’ di avventura.

Le Maldive vantano sistemazioni di vario genere, dai resort più lussuosi alle piccole guest house a gestione familiare. 

Se mai dovessi decidere di prenotare un viaggio su un' isola dei pescatori, questa ti offrirà la possibilità di vivere con la gente del luogo, informatevi pero' su alcune limitazioni legate alla loro religione.

Potrai passeggiare tra le loro case, osservare le donne che puliscono il pesce o gli uomini che ripongono il tonno fresco su delle lastre di ferro fuori dalle abitazioni per farlo esiccare. O ancora osservare i bambini che corrono verso l’ingresso della scuola in divisa e ascoltare il richiamo alla preghiera  che avviene cinque volte al giorno.

Noi consigliamo il Resort Dhiggiri se volete rilassarvi e fare attività, lo abbiamo soprannominato il resort delle coppie, lì si trovano solo coppie o gruppi di amici, non è attrezzato per famiglie con bambini, perfetto per noi quindi....

 

Per decidere dove soggiornare alle Maldive, innanzitutto dovete immaginare che tipo di struttura ricettiva preferireste, anche in base al vostro budget.

Il sogno di chi decide di partire per le Maldive di solito è ambientato in resort di lusso, magari tra quelli popolari ormai su Instagram e Youtube.

Negli ultimi anni, però, stanno esplodendo anche le Guest House per accontentare viaggiatori “fai da te” con prezzi più contenuti e sistemazioni indipendenti.

Tipicamente i resort offrono over water costruite come delle palafitte per avere accesso diretto alle acque color smeraldo. Le stesse camere di solito dispongono di piscine e terrazze private a ridosso del mare.

Nella nostra lista dei desideri c' era anche dormire su una palafitta, ogni notte eravamo coccolati dal suono delle onde e del mare, esperienza fantastica!!!!

Al contrario, le guest house permettono di stare più a contatto con i maldiviani e di vivere un’esperienza completa a una fascia di prezzo più modesta, sostenendo le attività di maldiviani invece che di imprenditori internazionali.

Noi vi parliamo ad esempio dell' Atollo di Vavuu, nel quale siamo stati noi, troverete il villaggio Alimathà, che  si estende sull’intera isola omonima a non molta distanza dalla linea dell’equatore.

Dista circa 65 km dall’aeroporto di Malé e il trasferimento in barca dura circa 1 ora e 30 minuti.

Questa struttura è particolarmente adatta alle famiglie perché dispone di family bungalow che possono ospitare fino a 6 persone e punta tutta l’attenzione necessaria su bambini e teenager.

Dhiggiri è un’isola nel silenzioso e affascinante atmosfera romantica, adatta sicuramente alle coppie,  che dista 20 minuti di idrovolante e 90 minuti di barca veloce a Sud di Male.

Intimità, eleganza, con la sua distintiva nota naturalistica e splenditi punti di immersioni, rendono Dhiggiri un’isola molto ricercata. Locata in Vaavu, atollo dalla scarsa densità abitativa e dunque con un numero esiguo di insediamenti umani, Dhiggiri presenta paesaggi naturali sbalorditivi, capaci di conquistare gli occhi e il cuore di chi lo attraversa.

Soluzioni alternative ai Resort

Le Guest House sono hotel, piccoli alberghi o anche un insieme di poche stanze poste solitamente sulle isole dei pescatori.

Ci sono delle Guest House anche a  Male, ma solitamente i turisti per vacanza prediligono quelle poste sulle isole  sparse nei vari atolli.
Questo tipo di vacanza è molto amato poiché permette al turista sia di vivere le Maldive al contatto con la popolazione locale, scoprendone usi e costumi, sia perché è una vacanza alternativa al resort, più “famigliare” e a stretto contatto con gli altri ospiti e permette ogni giorno di fare nuove escursioni.

La vacanza in Guest House è vacanza solitamente più economica rispetto al soggiorno in un resort, ma è molto diversa e quindi prima di decidere dove andare è opportuno valutarne tutti gli aspetti.

Infatti ci sono i pro e i contro da valutare attentamente, la popolazione locale è musulmana quindi dovrete mettere in conto diverse restrizioni e divieti; la differenza più grande rispetto ad un villaggio turistico è che non si può stare in costume se non nelle aree o spiagge adibite a questo, zone che sono quasi sempre distanti (solitamente dai 5 ai 10 minuti a piedi) da dove si soggiorna. Non tutte le Guest House hanno delle spiagge private dove poter stare in costume. Quindi, prima di scegliere una Guest House, è bene valutare questo aspetto. Se in un resort potete uscire dal bungalow o girare l’isola in costume sappiate che nelle Guest House non è possibile.
Anche noi che siamo andati a fare un' escursione sull' isola dei pescatori vicina al nostro Resort, abbiamo dovuto vestirci in un certo modo,  quindi va mantenuto decoro in rispetto delle loro leggi.

In quanto le Maldive sono un paese musulmano lì non potrete trovare nessuna forma di alcool, quindi se vi aspettate di poter bere vini e drink alcolici in generale, attenzione !!!!
Per ovviare al problema spiaggia, quasi tutte le Guest House organizzano escursioni in barca (dhoni) ogni giorno. Mezze giornate o giornate intere passate su un’isola deserta o un banco di sabbia oppure anche solo per pescare. Solitamente sono gratuite ma a volte vengono fatte pagare, se tutto ciò non vi crea dei limiti e problemi allora il sogno di una vacanza alle Maldive potrà avverarsi.

guest house maldive

Cosa fare e vedere

Sicuramente una vacanza alle Maldive non è adatta a tutti.  Ad esempio, se non ami il mare o se preferisci i tour culturali, finiresti per annoiarti. Le Maldive sono la meta perfetta per chi come noi ama il mare e il sole soprattutto, per coloro che praticano sport acquatici.

Se appartieni a questa seconda categoria, puoi star certo/a che avrai un bel da fare durante la tua vacanza. 

Le attività che abbiamo sperimentato noi sono:

la pesca notturna dalle loro barche e poi fare una grigliata di pesce della barriera.

Incontri con gli squali

Per I più  coraggiosi consiglio un' esperienza adrenalinica di nuotate con gli squali ma non solo, sarà facile avvistare delle tartarughe.... Ci sono due tipi di squalo alle Maldive, nutrice e pinna nera.

I racconti di relitti e tesori sommersi nelle profondità dell’oceano creano delle atmosfere ricche di fascino e mistero nella nostra immaginazione. Evocano storie di marinai, pirati ed esploratori e di gloriose spedizioni dall’esito purtroppo disastroso. Sono finestre sul passato, congelate nel tempo. Gli esploratori dell'oceano sanno che nulla sott’acqua rimane immobile, nemmeno i relitti. Lo scafo invecchia e cede inesorabilmente all’azione degli elementi naturali. I primi visitatori sono i piccoli banchi di pesci che arrivano qui seguendo le correnti marine, per poi cedere il passo a tappeti di alghe, coralli e altri piccoli invertebrati che si insediano sulle pareti del relitto, ricoprendolo lentamente. In breve tempo, i relitti si riempiono di vita multicolore, come è successo al relitto di Keyodhoo, nell'atollo di Vaavu, noi c' eravamo e vi assicuro che sono esperienze che non si dimenticano.

Semisommerso nella laguna turchese e cristallina che circonda Keyodhoo, si ipotizza che il relitto appartenga ad una nave indonesiana andata alla deriva. Come tutti i relitti, la nave racconta da un lato una tragedia e, dall’altro, provoca fascino e mistero. Questo relitto è abitato da coralli, banchi di pesci e anemoni di mare, in cui si nascondono i simpatici pesci pagliaccio. Gli apneisti esperti (coloro che sono allenati a fare immersioni nei relitti) possono nuotare attraverso la cabina di comando per poi avvicinarsi all'iconica bicicletta ancorata allo scafo per ottenere uno scatto perfetto e super instagrammabile.

 

Relitti sommersi

 

Il relitto di Keyodhoo si trova in una laguna relativamente poco profonda, tanto che il suo albero maestro riesce ad emergere dall'acqua.  Immergendosi più in profondità per avvicinarvi allo scafo e vedere da vicino l'incredibile costellazione di coralli che è cresciuta sul relitto a testimonianza dell’incredibile adattabilità  della natura. Non ci sorprenderebbe se nel giro di qualche anno questa florida vita marina ricoprisse completamente il relitto.

Questo relitto è solo una delle gemme dell'atollo di Vaavu. Situato tra l'atollo di Malé Sud e l'atollo di Meemu, l'atollo di Vaavu ospita alcuni dei migliori punti di immersione delle Maldive. Non c’è un aeroporto nazionale all’interno dell'atollo, ma ve ne sono diversi nell'area circostante, negli atolli di Baa, Dhaalu e Gaafu Alifu. I visitatori possono prendere un motoscafo, un dhoni o un idrovolante da uno degli atolli vicini.

 

relitti sommersi maldive
barriere coralline nel mondo

Nakai Dhiggiri Resort

Water Suite

Situate al piano terra della Water Villa loft, le 2 Water Suite coprono una superficie di circa 100 mq ognuna. Interamente arredate con mobili artigianali in legno pregiato, le suite hanno una linea semplice e raffinata. La grande terrazza esterna con accesso diretto al mare. Dispongono di letto matrimoniale King size, terrazza in legno coperta ed arredata, ampio solarium con lettini e doccia esterna, aria condizionata, cassetta di sicurezza e frigobar. Gli ospiti che come noi hanno soggiornato in queste camere possono usufruire della colazione presso il ristorante panoramico delle overwater e a pagamento hanno la possibilità di effettuare la stessa nella propria camera, che altro dire: PAZZESCA!!!! Volevamo esaudire un dei nostri tanti desideri e c' era anche quello di dormire letteralmente sull'acqua e farci cullare dal suono del mare ogni notte........

nakai dhiggiri resort

Consigli utili:

Le Maldive significano due cose sole: MARE E SOLE, noi viaggiatori navigati ormai, consigliamo sempre a chi decide di andare in questo paradiso terrestre di preparare la pelle prima di partire, ovvero fare qualche lampada abbronzante per avere già una base di abbronzatura, sarebbe terribile ustionarsi nonostante le creme solari protettive e rovinarsi la vacanza no????

Altro consiglio se applicate la crema solare fatelo almeno un' ora prima di immergervi in acqua per far sì che le sostanze presenti si disperdano meno in acqua, facendo così rispetterete anche l' ambiente.

Cucina tipica maldiviana

La cucina maldiviana si compone principalmente di  riso, pesce, carne di pollo , uova, verdure e frutta fresca.

La varietà è sicuramente inferiore a quella della cucina italiana, ma le pietanze vengono cucinate in modo molto gustoso. Noi personalmente godevano appieno ogni sera a cena per il sashimi di tonno pescato in barriera tagliato sul momento, pura gioia per il palato per chi ama il crudo.

C’è poi un  uso importante di peperoncino, della frutta secca (in particolare anacardi) e di altre spezie indiane (senza però eccedere come in altri Paesi dell’Asia).

Un altro condimento che spesso viene utilizzato è l' agrodolce, sia per cucinare la carne che il pesce.

 

Artigianato maldiviano: protagonista il cocco

Gli artigiani maldiviani sono noti per i loro intricati lavori di intaglio del legno. Essi creano una varietà di oggetti, come scatolecornici, e sculture decorative. Questi pezzi spesso presentano motivi tradizionali maldiviani e sono realizzati utilizzando tecniche tramandate di generazione in generazione.

Un altro prodotto tipico sono i gioielli realizzati con conchiglie e coralli. Questi gioielli, che includono collanebraccialetti e orecchini, sono apprezzati per la loro bellezza naturale e unicità. È importante notare che la raccolta di coralli è regolamentata per proteggere l’ecosistema marino, quindi i prodotti venduti sono spesso realizzati con materiali sostenibili.

Il Thundu Kunaa è un tappeto intrecciato tradizionale maldiviano, realizzato principalmente dalle donne. I tappeti Thundu Kunaa sono fatti di foglie di palma, colorate naturalmente e intrecciate in disegni complessi. Sono utilizzati come tappeti decorativi nelle case e rappresentano uno dei souvenir più autentici delle Maldive.

Ciò che rende speciale l’uso del cocco da parte dei maldiviani è la loro abilità nel sfruttare ogni parte di questa pianta preziosa. Hanno sviluppato circa una dozzina di nomi diversi per identificare ogni fase del cocco, e ciascuna di esse viene utilizzata in modi diversi nella cucina tradizionale. Dalla linfa agrodolce che dà origine a una bevanda deliziosa al miele di cocco ottenuto bollendo la linfa, al giovane cocco che offre l’acqua e la dolce polpa, ogni fase è valorizzata.

 

Le Maldive sono il luogo ideale per scoprire i benefici di questo superfood grazie alla loro abbondanza di cocchi e alla lunga esperienza nel creare piatti irresistibili. Che tu stia sorseggiando l’acqua di cocco fresca sulle splendide spiagge dorate o gustando un delizioso curry a base di cocco, non perderti l’occasione di provare questo alimento nutriente e delizioso nella splendida atmosfera del “Lato Assolato della Vita”.

 

Queste piante offrono frutti da mangiare e da bere e le foglie vengono impiegate per realizzare tappeti, tetti ed oggetti di uso domestico, mentre dalla linfa si può ottenere vino, aceto, zucchero ed acquavite di palma.

Consigliamo di comprare sempre prodotti naturali, garanzia di qualità e di originalità. Oggetti in legno di cocco, in paglia e fibre di palma, come le stuoie intrecciate in fibra di palma lavorate a mano, scatole e vasi in legno laccato, tamburi tradizionali e pesci colorati in legno. E ancora i simpatici “dhoni” in miniatura (le barche tipiche maldiviane), T-shirt, parei coloratissimi e costumi dipinti a mano, ceramiche laccate, monili in argento lavorati a mano, oggetti in legno e corallo nero e madreperla.

Quando andare

l clima equatoriale delle Maldive rende queste meravigliose isole visitabili soprattutto nel periodo che va da metà dicembre ad aprile e corrisponde alla stagione secca, mentre  una umida  che va da maggio a novembre.

Quando si parla di secco e di umido alle Maldive è puramente indicativo, in quanto in quanto le temperature sono variabili. Le condizioni climatiche in cui si trovano le Maldive sono legate ad un’umidità elevata (in media dall’80% all’85%) mitigata dalle brezze marine, una temperatura del mare sempre calda (dai 28°C ai 34°C) Tutto questo contribuisce ad un continuo svilupparsi di nuvole, che possono sfociare in piogge torrenziali o dissolversi nel nulla in gran velocità. Pertanto si possono formare degli improvvisi acquazzoni tutto l’anno.

Curiosità 

Lo sapevate che un' isola alla Maldive per essere considerata tale ed abitabile deve avere minimo sette palme da cocco? Ogni anno vengono censite dal Governo maldiviano.

Le Maldive sono il paese più pianeggiante al mondo, oltre il 99% delle Maldive è costituito da acqua e la superficie totale emersa non arriva a 300 km quadrati. Il punto più alto è a soli 2,4 metri sul livello medio del mare (palme escluse) e mancano del tutto sorgenti e corsi d'acqua dolce, sicché il fabbisogno idrico dipende esclusivamente dal raccoglimento dell'acqua piovana. L’intera superficie delle Maldive è grande quasi quanto quella del Portogallo.

 La parola atollo deriva dal termine maldiviano "atholhu" che in Dhivehi, la lingua nazionale delle Maldive, significa "Isola della laguna" o anche "isole disposte ad anello".  Atollo tra l'altro è una delle pochissime parole maldiviane che viene comunemente usata in tutto il mondo. 

Alle Maldive le spiagge si illuminano: una delle tante attrattive delle isole, seppure non la più nota, è la bioluminescenza, ovvero il fenomeno per il quale il fitoplancton innesca reazioni chimiche grazie alle quali emette una grande luce blu. Il fenomeno è raro, ma in alcune spiagge delle Maldive è possibile ammirare pesci, molluschi ed altre piccole creature del mare mentre si avvicinano a riva con una scia luminosa che definire spettacolare sarebbe certamente riduttivo,  a noi è capitato di vederla ma durante un altro viaggio.

Un’usanza molto strana, secondo l’opinione degli europei, è che gli abitanti indigeni delle Maldive non si salutano fra loro. Semplicemente non è accettato! Tuttavia, vista la continua affluenza di turisti amichevoli, i nativi si sono ormai abituati e annuiscono in silenzio ai loro saluti. E l’un l’altro i maldiviani spesso si chiamano soltanto usando il loro cognome.

Le Maldive sono un arcipelago ricco di tradizioni e usanze particolari, un esempio riguarda l’uso dei nomi. I Maldiviani solitamente tendono a identificarsi tra loro con un’unione tra il nome dell’isola di nascita, quello dei parenti più vicini (nonni e genitori), il nome della casa della famiglia e la loro occupazione. Un’usanza ancora più particolare riguarda i bambini che spesso non ricevono un nome fino all’età di 7-8 anni. Esiste la credenza, infatti, che non chiamare un bambino con il suo nome proprio possa preservarlo dalla morte prematura o dalle malattie. Quindi spesso i bambini arrivano a scuola senza conoscere il loro vero nome, ma soltanto il loro soprannome, ci siamo molto stupiti di queste stranezze e voi?